sabato 31 marzo 2012

Cultura sulla Sicurezza Stradale

Cultura sulla Sicurezza Stradale

Scuola Media Don Bosco di Santeramo in Colle (BA)

Non si ferma la Cultura della Sicurezza Stradale dell’associazione Vivi La Strada.it che si è tenuta il 29 Marzo 2011, presso la Scuola Media Don Bosco di Santeramo in Colle (BA)con circa 200 studenti delle classi 2^ e 3^ media.
La giornata si è aperta con la premiazione di disegni in concorso dell’iniziativa “Un Poster per la Vita” con giudice il prof. Vito Angelillo, il Sindaco Avv. Vito Lillo, il L.Ten Raffaele Falagare, Tonio Coladonato che con grande difficoltà ha scelto i 3 disegni meritevoli di “vittoria” su 19.
A seguire il discorso ed il ringraziamento da parte del Sindaco della città avv. Vito Lillo, che esprime gratitudine a tutto l’operato di Vivi La Strada .it e incoraggia tutti i soci a non mollare questa grande battaglia e assicura che la città di Santeramo sarà sempre pronta ad accogliere e sostenere il lavoro educativo fatto da tutti gli associati.
Attento e sempre presente alle iniziative Comd.te Magg. Mario Santoro della Polmunicipale che ha elogiato Vivi La Strada .it e da parte dell’agente Giuseppe Leo ideatore del progetto della sicurezza stradale che ha ribadito il forte senso di responsabilità che hanno tutte le forze dell’ordine su strada nel far rispettare il Codice della Strada e di intraprendere queste lezioni educative sin dalla scuola elementare così da preparare e formare il futuro fruitore della strada.
Tonio Coladonato, responsabile delle pubbliche relazione di Vivi La Strada.it, attraverso slide, immagini, video ha guidato i ragazzi in questo percorso di VITA nel rispetto di quella propria e di quella altrui. Numerosi sono stati i filmati dove sono state messe in evidenzia le varie cause di sinistro stradale: distrazione, droga, parlare al cellulare, eccesso di velocità ed alcool.
Un silenzio lunghissimo per le testimonianze di due vittime lese di incidente stradale: Piero Console 30 anni di Putignano e Mario Bruno 20 anni di Santeramo. Piero è da anni che collabora con Vivi La Strada .it ed ormai è diventato un ottimo educatore e relatore, poiché attraverso la sua tragica storia può far capir meglio ai ragazzi e a chi lo ascolta che a causa di una bravata per sentirsi più “grande” si può rischiare di morire.
Mario invece ha cercato lui un contatto con l’associazione castellanese per raccontare la sua triste esperienza e per poter esser anche lui di aiuto in questa battaglia, oggi Mario in questo evento ha abbracciato il C.S.E. dei VV.F. del distaccamento di Altamura Raffaele Venezia che in quel terribile giorno del suo incidente lo ha estratto dalle lamiere salvandogli la vita.
Caloroso l’applauso, che ha dato coraggio a Piero e Mario nel continuare a non arrendersi mai.
La Dirigente Scolastica dell’istituto la Dott.ssa Rosa Scarcia ha omaggiato Piero e Mario con un ricordo della scuola ribadendo più volte di portare ovunque la loro testimonianza e di far capire con poche e semplici parole a tutti il vero valore della VITA che ognuno di noi possiede.
Presenti anche gli operatori volontari sanitari della Croce Santa Rita di Monopoli della Postazione del 118 di Gioia del Colle che hanno simulato un soccorso per un sinistro stradale, dov’era coinvolto un centauro, Coladonato ha spiegato in modo chiaro e dettagliato tutte le procedure e manovre di intervento a persona da effettuare per non creare lesioni che possano immobilizzare per sempre il ferito.
Emozionante e applauditissimo è stata la vestizione di un ragazzo 14enne da vigile del fuoco che con tuta, stivali e casco ha potuto sentirsi un pompiere per pochi istanti!! Il Capo Squadra Esperto Venezia Raffaele ha spiegato agli studenti quanto duro sia il suo lavoro e durante la proiezioni di spot e simulazioni di incidenti stradali ha commentato tutte le varie attrezzature che utilizzano per estrarre feriti incastrati all’interno dell’abitacolo.
Il Comandante L.Ten Maresciallo Falagara dell’arma dei Carabinieri di Santeramo che ha mandato un messaggio diretto ai giovani: “Ragazzi abbracciatevi alla vita, siate più attenti alla guida senza fare bravate e metteteci sempre la testa in qualsiasi cosa voi facciate!!”.
Si ringrazia per la collaborazione per questa lezione e la disponibilità il tecnico Dino Giannandrea, Annalisa Fiorelli collaboratrice di Vivi La Strada.it e Tonio Coladonato socio fondatore che con grande abnegazione da circa 5 anni porta avanti questi progetti formativi ed educativi mirati a tutti i fruitori della strada concludendo la lezione con uno slogan: “ Meglio che torni a casa mio figlio senza la patente, che la patente senza mio figlio”
Katia Ramirra Uff. Stampa Vivi La Strada.it



Restauro dei trulli di Umberto Veronesi.

 Restauro dei trulli di Umberto Veronesi.

Il borgo del Professore: il restauro dei trulli di Umberto Veronesi.

             Aldo Flore & Rosanna Venezia

                              www.arkitetti.it

“Cercare un paesaggio suggerito da macchie di calcinaccio con ombre lasciate da scrosci d’acqua e ricche di
rami scossi dal vento.”
“Anche un paesaggio può ributtarti addosso una vita primitiva abbandonata da milioni di anni e farti sentire
l’odore dell’infanzia del mondo”.
Questa è la casa del famoso oncologo Umberto Veronesi.
Quando il Professore ci affidò l’incarico di restaurare e trasformare un complesso di trulli nella sua casa per
le vacanze avevamo poco più di trent’anni e sentimmo una fortissima responsabilità.
Infatti gli immobili sebbene ci avessero affascinato sin dall’inizio, si presentavano in condizioni
particolarmente compromesse.
vista del complesso prima dei lavori
I manti di copertura esterni si presentavano crollati in più parti, gli intonaci completamente distaccati con
conseguente dilavamento delle malte e creazioni di evidenti quadri fessurativi e di infiltrazioni.
Negli interni le condizioni di conservazione erano altrettanto compromesse, risultavano mancanti le lastre di
pietra dei pavimenti, gli architravi in pietra lesionati, conci degli archi disallineati, la totale assenza degli 
infissi.
Particolare delle pietre interne dove risultano evidenti avanzati processi di degrado
Si è proceduto pertanto ad un rilievo grafico delle strutture in scala 1:20 al fine di, verificare tutte le
stratificazioni che negli anni si sono avute, di evidenziare il quadro fessurativo e procedere ad una mappatura
dei materiali, delle malte per avviare il progetto di consolidamento.
Il progetto di consolidamento e restauro è stato avviato in senso critico insieme alla progettazione degli
ambienti, delle nuove funzioni da dare agli spazi, del valore da attribuire ad ognuno per raggiungere
  • l’obiettivo di conservare, interpretare, reintegrare l’immagine.
Una volta incontrato il committente si è scelto insieme il nuovo modello distributivo, la caratterizzazione
degli ambienti con lo scopo di esaltare i materiali e la luce, senza che tutto ciò rubasse l’anima della
costruzione risalente al 1848.
Il progetto ha cercato di mantenere quella atmosfera sospesa nel tempo conservando le bucature esistenti,
gli stessi rapporti tra settori intonacati e elementi con la pietra a vista, riproponendo le lastre di pietra
calcarea per i pavimenti, senza venire inghiottiti dalle mode in corso con l’utilizzo di resine, cementi
colorati, pavimenti esotici.
La Puglia si esprime in pietra a secco come le Alpi si esprimono nelle baite in legno
La distribuzione, di conseguenza è stata studiata nel rispetto degli ambienti esistenti, non è possibile dividere
un trullo in due o più parti senza perderne la unitarietà tipologica e la continuità di immagine. Si è, invece,
lavorato sulla apertura di collegamenti tra alcuni ambienti, per favorire gli spostamenti all’interno della casa.
Una particolarità della distribuzione è quella che gli spazi interni sono stati strutturati a partire da una scelta
progettuale degli elementi esterni. Infatti, i quattro gruppi di trulli originariamente di quattro proprietari
diversi, si rivolgevano su uno spazio esterno non definito; a questo spazio abbiamo assegnato il valore di una
piazza verde da cui partono le stradine di un borgo rurale.
Così un ulivo secolare diventa il simbolo di una campagna ancora presente, sempre visibile da ognuno dei
quattro gruppi di trulli.
Il progetto di adeguamento dell’edificio alle nuove funzioni si fonde con gli interventi di consolidamento
statico, di smontaggio, revisione e montaggio delle lastre di copertura di ogni singolo trullo.
Si è proceduto, in alcuni settori dove i paramenti murari erano particolarmente compromessi, con la tecnica
dello “scuci e cuci” con lo scopo di ripristinare la continuità strutturale senza compromettere le generatrici
geometriche.
Il lavoro, andato avanti per circa tre anni ha visto due squadre di operai specializzati nelle costruzioni in
pietra; la prima dei “trullari” lavorava sulle coperture per smontare, catalogare, montare nuovamente le lastre
di pietra calcarea che caratterizzano il cono esterno del trullo; l’altra lavorava all’interno, realizzando
interventi di natura strutturale utilizzando i materiali della tradizione, quali pietra e leganti naturali ottenuti
dall’impasto di calce e terra.
Il montaggio prevede la integrazione di lastre nuove lavorate a mano una per una
Il materiale stoccato a terra è pronto per essere montato
La disposizione delle lastre avviene a secco sfruttando i peso dei conci che ne assicurano la stabilità nel tempo
Un anziano “trullaro” lavora e posiziona le lastre sulla sommità di un trullo
Gli interni, una volta consolidati venivano puliti con acqua a bassa pressione e in alcuni casi con
microsabbiatura a pressione controllata al fine di non eliminare la patina che il tempo ha assegnato alla
materia.
La pietra interna come appare dopo la pulitura
Particolare attenzione veniva rivolta agli impianti. Infatti, per quanto possibile il progetto aveva lo scopo di
non compromettere i paramenti murari, il passaggio delle tubazioni elettriche seguiva i percorsi orizzontale
al di sotto dei massetti e l’andamento delle fughe per i corpi illuminanti.
La stessa attenzione viene dedicata ai servizi igienici la cui architettura, tuttavia, non eccede mai rispetto alla
essenzialità della loro funzione pratica.
La lunga consuetudine con i materiali locali ha portato con il tempo a perfezionare alcune tipologie di infissi
come quella costituita da telai in ferro piatto verniciato.
Le maniglie vengono anch’esse realizzate in ferro forgiato a mano così come le cerniere.
La ricerca di accordi tra i materiali vecchi e quelli nuovi, sono una caratteristica del lavoro svolto, un modo
di operare senza preconcetti, ne al seguito della moda del momento.Un lessico che negli anni va affinandosi
con un senso di rispetto verso il passato che viene interrogato, e coinvolto in scelte progettuali critiche.
Il progetto ha così voluto mantenere tutte le caratteristiche del borgo, riproponendone quelle antiche, non
solo rispettando in modo conservativo le strutture e i materiali, ma progettando in chiave moderna e non
romantica i completamenti, i dettagli architettonici, gli arredi.
Così si è raggiunto l’obiettivo di preservare lo spirito del luogo, il carattere di collettività che aveva per le
famiglie di pastori, ognuno con i propri trulli privati, ma riuniti attorno ad un unico focolare, un unico forno
per sfornare il pane, un unico Jazzo (piazzale).
Oggi tutte le camere hanno la loro parte privata, i propri servizi, mentre la zona collettiva, il pranzo, la
cucina sono gli stessi per tutti, la cultura del vicinato viene interpretata in chiave moderna, la sensibilità degli
architetti è frutto non solo delle competenze tecniche, ma il risultato della conoscenza dei luoghi, delle
tradizioni, dello stile di vita.
Così infatti il trullo, lindo come la buccia a spirale che si ricava dalla mela, all’interno è come l’interno
vuoto di un frutto acerbo, l’ombra capovolta di una campana, la realizzazione a vista del circolo patriarcale
intorno al fuoco……Tornare nel trullo, nell’oscuro immemore utero materno”
La zona pranzo
Una struttura nata e conservata nel rispetto dei principi della bioarchitettura:
• spessori murari notevoli;
• ottima ventilazione;
• recupero delle acque piovane;
• uso di materiali locali e naturali;
un restauro eseguito nel rispetto delle strutture, delle tecniche costruttive tradizionali, nella conservazione di
quella eleganza architettonica frutto di tensioni formali e materiche evidente nelle bucature, nelle scale in
pietra nei rapporti tra paramenti intonacati e lastre calcaree, un restauro risultato dello studio del territorio
nel suo complesso, dai muretti a secco, alle querce, dai trulli alla cucina tradizionale….
“Lo dobbiamo ai campi se le nostre case non saranno inferiori alla terra vergine che hanno sostituito.
Lo dobbiamo ai vermi e agli alberi se gli edifici che li coprono sopravvivranno come promesse delle forme
più elevate e più intelligenti di felicità”.

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I Vigili del Fuoco come forze di Polizia

I Vigili del Fuoco come forze di Polizia



Vincono la causa col Sindacato CONAPO 30mila Euro l'indennita' a venti Vigili del Fuoco.
E' questa l'indennita' consegnata ad Aprile 2011 ad una ventina dei vigili dell fuoco che con il sindacato autonomo CONAPO avevano fatto ricorso.I Vigili del Fuoco si erano rivolti al tribunale perche' venisse riconosciuta l'indennita' di Pubblica Sicurezza .Causa poi vinta.
Ma i tempi della giustizia hanno allungato l'applicazione dell'indennita' ,causando una perdita economica per i Vigili del Fuoco.
Il CONAPO ha fatto ricorso per ottenere i soldi che sarebbero spettati ai Vigili del Fuoco se non ci fossero state lungaggini giudiziarie.
In tutta Italia ,spiga il segretario Nazionale CONAPO Antonio Brizzi ,abbiamo ottenuto un milione e 600mila euro .Ora lo stesso sta portando avanti una battaglia per equiparare gli stipendi dei Vigili del Fuoco a quelli delle altre forze di pubblica sicurezza ,ora anche di 700 euro inferiori. 


La prima acqua minerale a Impatto Zero

La prima acqua minerale a Impatto Zero



Ferrarelle,in collaborazione con LifeGate e' la prima acqua minerale a impatto zero.
Nel parco Sorgenti di Riardo, dal maggio 2009, e' attivo il piu' grande impianto fotovoltaico privato del centro-sud Italia,5000 pannelli che consentono un risparmio di 770 tonnellate l'anno di anidride carbonica emesse in atmosfera.
Tutti gli impianti di imbottigliamento sono stati rinnovati dal 2007, con nuove linee ad alta efficienza tecnologica che hanno permesso di ridurre il consumo energetico,rispetto alle vecchie attrezzature ,consentendo cosi' la realizzazione di contenitori di alta qualita' con un ridotto utilizzo di plastica .La conversione delle centrali termiche ad olio combustibile in alimentazione a metano ha permesso di ridurre l'impatto inquinante in atmosfera.
Su tutta la filiera di imbottigliamento di Ferrarelle SpA arrivano a recuperare  e far riciclare oltre il 90% dei materiali industriali di sfrido.
E da quest'anno un nuovo primato nella protezione dell'ambiente :Ferrarelle SpA sta realizzando un ambizioso piano di rivalorizzazione del Parco delle sorgenti Ferrarelle ,un'area verde di oltre 130 ettari ,dove la natura crea nel sottosuolo la naturale effervescenza di Ferrarelle .
Questo progetto si avvale della collaborazione di un partner di eccezione nella tutela dei beni ambientali ,il Fai ,Fondo Ambiente Italiano ,grazie al quale stanno lavorando per garantire un ecosistema unico ,dove proteggere alcune tradizioni agricole mediterranee ed effettuare un restauro conservativo delle masserie che si trovano all'interno del parco sorgenti.
Una volta completato il progetto il sito sara' aperto al pubblico per visite guidate.

Ciliegie Ferrovia di Puglia




Ciliegie ferrovia di Puglia


                   Ciliegie ferrovia di Puglia

Coltivate nella cosi' detta "terra dell'oro rosso" e in particolare nelle terre di Conversano ,le ciliegie di Puglia ,in dialetto "cerase" sono da sempre chiamate "ciliegie ferrovia" perche' qualcuno dice che ,anticamente ,venivano coltivate ai lati delle ferrovie ,negli scampoli di terreno disponibili .In realta' sono cosi' chiamate perche' venivano spedite per ferrovia e,nonostante i tempi di trasporto di intere settimane ,giugevano a destinazione sempre intatte e gustose ,come se fossero state appena raccolte .Sono ciliegie dure,callose,grosse ,rosse,succose e si staccano dal piccolo solo con uno scatto di forza ,tanto vi sono benm attaccate.Si raccolgono tra Aprile e Maggio.

Le ciliegie oltre ad essere ricche di vitamine A-B1 e B, contengono anche proteine e sali minerali di potassio, calcio, magnesio, ferro, fosforo.

Esse sono anche ricche di zuccheri ma con un minimo apporto calorico: 38 calorie ogni 100 grammi, ideali quindi per una dieta ipocalorica.

Tradizionalmente questo frutto e' consigliato anche a chi soffre di reumatismi e, per le vitamine che contiene, ai bambini e agli adolescenti.


Corso per Pizzaiolo

Pizzaiolo

La figura di Pizzaiolo e' sicuramente una figura professionale ambita,ben pagata e sopratutto di successo....perche' non approfittare di questo corso per il futuro dei giovani????
In allegato vi e' la brochure con le spiegazioni dettagliate del corso..
  • Sede del corso: Roma
  • Data del corso: dal 18-23 luglio 2011
  • Durata: 48 ore di lezioni teorico-pratiche in full immersion.
  • Numero massimo di partecipanti: 12
  • Scadenza iscrizioni: al raggiungimento del numero massimo di partecipanti
oppure
  • Sede del corso: la tua provincia di residenza
  • Data del corso: da definire
  • Percorso formativo: studio del materiale didattico fornito 
    + esame di verifica delle competenze
    + parte pratica presso strutture operanti nel settore
    (120 ore)
pizzaioloCorso per Pizzaiolo


Figura professionale formata

pizzaiolo-smallIl mestiere di Pizzaiolo è una delle professioni sempre richieste dal mondo del lavoro, sia in Italia che all'estero.
Essere un professionista della pizza significa lavorare sempre a contatto con la gente, al centro dell'attenzione, in ambienti dinamici e giovanili, destreggiarsi tra decine di tipi di pizza facendosi apprezzare per la propria inventiva. Ma solo per chi ha competenza e soprattutto esperienza pratica sul campo!
Il corso per Pizzaiolo è studiato per sviluppare le capacità necessarie per raggiungere tale competenza ed avvicinarsi a questa professione ambita e di successo.
Verranno affrontate tutte le fasi relative alla realizzazione della pizza, partendo dalla corretta conoscenza dei prodotti utilizzati fino alla decorazione del prodotto finito.
Fanno parte del programma del corso le indicazioni e le regole da applicare nella preparazione dell’impasto, a partire dalle caratteristiche delle condizioni ambientali – valori termici e tasso di umidità – elementi a cui prestare attenzione nella miscellanea delle farine, nei tempi e dosaggi del lievito e tutte le cognizioni indispensabili per ottenere equilibrio tra l’ingrediente cereale e la fermentazione enzimatica.
Tutto al fine di raggiungere un livello ottimale nella preparazione della pizza, per come vogliono l’antica tradizione italiana e la moderna degustazione, ormai diffusa con grande prestigio in tutti i continenti del mondo.

Obiettivi

Guidati dalle sapienti mani di pizzaioli professionisti, verranno affrontati tutti gli aspetti principali che costituiscono il prodotto più conosciuto al mondo: la pizza. Dagli ingredienti che contribuiscono a rendere questo alimento, tra i più completi e gustosi, alla preparazione dei vari tipi di impasto, ai metodi di farcitura, alla cottura.

Piano didattico

  • Lezioni ed esercitazioni pratiche
  • Le attrezzature: forni, impastatrici, frigoriferi, termometro, bilancia e quant'altro necessario per il corretto espletamento della professione
  • La farina: tipologie e caratteristiche alimentari
  • I lieviti
  • La maturazione dell'impasto
  • La lievitazione
  • L'acqua
  • L'impasto diretto a breve lievitazione e a lunga lievitazione. Caratteristiche, differenze e peculiarità

Destinatari

Tutti coloro che intendono avvicinarsi alla professione di pizzaiolo con competenza e professionalità.

Prove di selezione

Test psicoattitudinale e di livello, per maggiori informazioni compilare il form a destra.

Certificazioni

  • Attestato privato di frequenza al corso
  • Attestato privato di formazione pratica rilasciato dai Pizzaioli professionisti in aula e della struttura presso la quale si svolge la formazione

Agevolazioni agli iscritti

  • L'alloggio è incluso nella quota di iscrizione per i non residenti
  • Finanziamento della quota di iscrizione
  • Divulgazione dei curricula dei nostri allievi presso tutte le aziende del settore.

Materiale fornito

  • Materiale didattico
  • Ricettario
  • Divisa professionale composta da: giacca bianca, pantalone, scarpe antinfortunistiche, bustina.
Possibilità di percorsi individuali

Allegati




Etichettatura calzature


Nel momento in cui si avvicina all'acquisto di una calzatura, sia essa scarpa, stivale o scarpetta sportiva, spesso il consumatore è attratto esclusivamente da elementi quali modelli, colori, e prezzo, tralasciando parzialmente la qualità.
Particolare importanza nell'acquisto deve essere data all'informazione relativa ai materiali utilizzati nelle varie parti delle calzature (suola, tomaia, etc) tanto che è obbligatorio per i produttori fornire etichette esplicative ai rivenditori, i quali a loro volta devono esporre nelle fase di commercializzazione al consumatore un cartello illustrativo della simbologia adottata sull'etichetta.
DEFINIZIONE DI CALZATURE
  • Tutti i prodotti dotati di suole che proteggono o coprono il piede, comprese le parti messe in commercio separatamente;
  • Scarpe con o senza tacco da portare all’interno o all’esterno;
  • Stivali fino alla caviglia, stivali a metà gamba, stivali fino al ginocchio e stivali che coprono le cosce;
  • Sandali di vario tipo, espadrilles;
  • Scarpe da tennis, scarpe da jogging e per altre attività sportive, scarpe da bagno ed altre calzature di tipo sportivo;
  • Calzature speciali concepite per un’attività sportiva e che sono o possono essere munite di punte, ramponi, attacchi, barrette o accessori simili, calzature per il pattinaggio, lo sci, la lotta, il pugilato, il ciclismo, calzature cui sono fissati dei pattini da ghiaccio o a rotelle;
  • Scarpe da ballo;
  • Calzature in un unico pezzo formato in gomma o plastica, esclusi gli articoli usa e getta in materiale poco resistente (carta, fogli di plastica, ecc., senza suole riportate);
  • Calosce portate sopra altre calzature, in alcuni casi prive di tacco
  • Calzature ortopediche
PRODOTTI ESCLUSI
  • Calzature d’occasione usate
  • Calzature aventi le caratteristiche di giocattoli
  • Calzature di protezione
  • Calzature disciplinate dal D.P.R. n. 904 del 10 settembre 1982
CONFORMITA’
Presenza di un’etichetta su almeno una delle calzature.L’etichetta deve contenere informazioni sul materiale di cui è composta ciascuna parte della scarpa (tomaia, rivestimento della tomaia e suola interna, suola esterna) per almeno l’80%.
Se nessun materiale raggiunge almeno l’80% deve riportare indicazioni sulle due componenti principali.
L’etichetta può contenere o simboli o informazioni scritte in lingua italiana sui materiali usati e le relative parti della scarpa a cui si riferiscono.
L’etichetta può essere stampata, incollata, goffrata o applicata ad un supporto attaccato
L’etichetta deve essere visibile, saldamente applicata ed accessibile al consumatore.
Le dimensioni dei simboli devono essere sufficienti a rendere agevole la comprensione delle informazioni contenute nell’etichetta
L’etichetta non deve indurre in errore il consumatore
Possono essere presenti anche altre indicazioni scritte supplementari, in una delle lingue ufficiali della Comunità.

ETICHETTATURE SUOLE
Il fabbricante di suole può specificare l’origine italiana del prodotto apponendo la dicitura “suola prodotta in Italia”, esclusivamente nella parte interna della suola stessa. La dicitura deve essere apposta in lingua italiana; all'italiano possono aggiungersi diciture  in altra/e lingua/e ufficiale/i della Comunità Europea.

RESPONSABILITA’
Il fabbricante o il suo rappresentante con sede nella Comunità o in mancanza colui che introduce la merce sul mercato comunitario ha l’obbligo di fornire l’etichetta ed è responsabile per l’esattezza delle informazioni in essa contenute.

Il venditore al dettaglio deve verificare la presenza dell’etichetta sulle calzature in vendita ed esporre in modo chiaro e visibile un cartello illustrativo della simbologia adottata sull’etichetta:
Cartello illustrativo in lingua inglese

VIGILANZA
E’ attribuita al Ministero dello Sviluppo Economico che la esercita attraverso le Camere di Commercio, avvalendosi eventualmente della collaborazione degli enti aventi specifiche competenze in materia, e sottoposti a vigilanza da parte del Ministero stesso, nonché degli ufficiali e degli agenti di Polizia giudiziaria.

PROVVEDIMENTI
Mancanza di etichettatura o etichettatura non conforme: assegnazione di un termine perentorio al fabbricante o al suo rappresentante o al responsabile della prima immissione in commercio delle calzature, o al venditore al dettaglio, per la regolarizzazione dell’etichettatura.
Decorso inutilmente tale termine l’Autorità di vigilanza dispone il ritiro dal mercato della calzature.