giovedì 20 novembre 2014

Come ripristinare il Vostro iPhone





Il tuo iPhone ha cominciato a fare le bizze? Le prestazioni del telefono ti sembrano degradate in maniera seria e/o le applicazioni vanno in crash apparentemente senza motivo? Forse è il caso di ripristinare il tuo iPhone alle impostazioni di fabbrica.
Forse non tutti lo sanno, ma iTunes (il programma multimediale di Apple con il quale si può sincronizzare iPhone) include una funzione che permette di resettare l’iPhone e ripristinare automaticamente tutti i dati e le applicazioni salvati nell’ultimo backup del telefono. Che tu ci creda o no, bastano un paio di click e poi iTunes pensa al resto. Se vuoi imparare come azzerare iPhone senza fare alcuna fatica, non ti resta che continuare a leggere.
Se vuoi scoprire come azzerare iPhone, tutto quello che devi fare è collegare il tuo smartphone al PC ed avviare iTunes. A questo punto, seleziona il nome del tuo iPhone (es. iPhone di Salvatore Aranzulla) dal menu Dispositivi del programma (in alto a destra) e clicca sul pulsante Ripristina iPhone.
Adesso ti verrà chiesto se vuoieffettuare backup iPhone per salvare i dati presenti sul telefonino prima di eseguire l’azzeramento. Rispondi in maniera affermativa, cliccando sul pulsante Backup, e conferma la tua volontà di ripristinare il terminale facendo click sul pulsante Ripristinanell’avviso successivo. Accetta successivamente le condizioni di utilizzo di iOS (il sistema operativo di iPhone) cliccando prima suRipristina e poi su Successivo e Accetto ed attendi che la procedura giunga al termine.
Ora devi semplicemente lasciar lavorare iTunes che provvederà prima ad effettuare il backup dei dati presenti su iPhone e poi a resettare il telefono. Il processo potrebbe durare anche più di un’ora, considerando che deve essere scaricata da Internet l’ultima versione del firmware per iPhone. Puoi seguire l’andamento del processo che iTunes esegue per azzerare iPhone dal display virtuale del programma collocato in alto al centro.
Per ripristinare dati e applicazioni sullo smartphone e non attivarlo come un nuovo terminale (funzione che potrebbe tornarti utile qualora dovessi vendere il device), seleziona il nome dell’iPhone dal menu Dispositivi, metti il segno di spunta accanto alla voce Ripristina da questo backup e seleziona dall’apposito menu a tendina il backup da ripristinare. Nel giro di pochi minuti otterrai un iPhone rimesso a nuovo senza perdere nemmeno un dato o un’applicazione, contento?

lunedì 6 ottobre 2014

La vita è altrove? Di Gian Pietro "Jumpi" Miscione

La vita è altrove?

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Partecipare significa lottare, significa esserci, significa non abbandonare la scena della battaglia che è la nostra vita, quasi ogni giorno. Le persone capaci di immaginare e proiettarsi in mondi e scenari inesistenti sono senza dubbio dotate di un dono prezioso. Raffigurarsi nella propria mente ciò che non è reale è caratteristica che ci distingue in quanto umani e qualità essenziale per la stessa evoluzione della specie umana. Immaginare significa infatti progettare e quindi visualizzare obiettivi, requisito essenziale per raggiungerli.
Tuttavia chi utilizza e possiede una fervida immaginazione corre anche grossi rischi. Se infatti esiste una ricetta per la felicità, questa certamente prescrive di concentrarsi sul “qui ed ora”, senza preoccuparsi di ciò che è stato o ciò che potrà essere. Chi, insomma, si fa delle “seghe mentali” può faticare più di altri ad essere felice.
Ma i rischi sono anche altri e sono assai più pericolosi oggi piuttosto che in passato. Se infatti,l’evasione dalla realtà e il trasportarsi in mondi immaginari non sono certamente prerogative del nostro tempo, è però vero che, oggi, il mondo che ci circonda ci offre molte più occasioni e strumenti per farlo.
Pochi anni fa andai a casa dei miei piccoli nipoti e li trovai guardando la videocassetta de “Il libro della giungla” di Dinsey. Dopo poco notai che mettevano spesso mano al telecomando del videoregistratore. Mi avvicinai incuriosito e capii cosa stessero facendo: mandavano avanti la videocassetta ogni volta che c’era una scena che giudicavano noiosa per arrivare velocemente alle parti che invece consideravano le più divertenti…
Ok, stai pur qui e controlla i tuoi messaggi. Magari potrai avere qualche argomento per contribuire alla conversazione.
Tutto iniziò con il telecomando che, per la prima volta, ci offrì la possibilità di cambiare ciò che avevamo di fronte agli occhi: una trasmissione non mi piace? No problem, un click e passo ad altro. Non mi piace neanche l’altra? Altro click e così via…Poi arrivò la rivoluzione delle “finestre” del computer (non a caso il sistema operativo più popolare al mondo si chiama “Windows” ovvero “Finestre”, anche se pare che l’idea fu della Apple e non della Microsoft), ossia l’opportunità di interagire con diverse “realtà” allo stesso tempo o di passare a piacere da una all’altra con un solo click: non ho più idee per scrivere un testo su Word? No problem, un click e mi guardo un po’ internet e, dopo due minuti, passo a lavorare su un foglio excel, ecc. ecc.. Infine i cellulari e soprattutto gli smartphonesche offrono continuamente la possibilità di essere fisicamente in un luogo, ma con la mente e magari pure il cuore, in tutt’altri, grazie ad sms e decine di applicazioni e programmi vari.
Se tutte queste innovazioni tecnologiche hanno senza dubbio aspetti positivi, come per tutti gli strumenti: ciò che conta è l’uso che se ne fa. Quindi, il pericolo assai concreto è che il cambiare (il telecomando, le finestre del computer e le applicazioni dello smartphone) non sia un mezzo, bensì un fine. A cominciare dallo “zapping” frenetico e sfrenato, fino ad arrivare ad interlocutori che guardano senza sosta lo schermo del cellulare mentre stiamo parlando con loro, la tendenza ad oscillare ossessivamente da un mondo ad un altro è un comportamento sempre più tipico dei nostri tempi ed è divenuto il modo d’essere e interagire di tante persone con la realtà circostante. La maniacale e continua distrazione dalla realtà è oggi a portata di click, appena qualsiasi realtà ci crea qualche minimo problema o annoia anche solo un poco.
Si dirà che il telecomando, il computer e i cellulari sono solo aggeggi tecnologici e la vita è un’altra cosa. E invece non è così. Innanzitutto si tratta di strumenti che utilizziamo per numerose ore al giorno; inoltre grazie ad essi lavoriamo, ci divertiamo, socializziamo, ci informiamo, ecc.. In altre parole viviamo con loro e attraverso di loro e così facendo modelliamo i nostri comportamenti e formiamo la nostra maniera di interagire con il mondo; soprattutto se lo facciamo sin da quando siamo piccoli. Le potenzialità della nostra mente sono enormi, nel bene e nel male, e la si può abituare, volontariamente o meno, a funzionare in determinate maniere invece che altre, condizionando quindi il nostro approccio con gli altri e il mondo in generale. Nella fattispecie, l’uso sfrenato e dissennato dei suddetti dispositivi può facilmente “allenare” la nostra mente a considerare la vita reale come fosse un televisore o un computer dove fare “zapping” e passare continuamente, con il solo pensiero oppure anche con il corpo, da una situazione ad un’altra, senza “starci” con la dovuta attenzione, senza “parteciparvi” attivamente.
Il primo rischio è non essere più in grado di godersi ciò che si sta facendo. Ossia, non importa se la realtà fisica che abbiamo di fronte ci piaccia o no: la tendenza a spostarsi ossessivamente in un “altrove” fisico o mentale e poi in un altro e poi in un altro ancora, è è così insita in noi che lo facciamo a prescindere dalla qualità di ciò che stiamo facendo o vedendo. Proprio come illustrato dalla vignetta qui a fianco: stiamo facendo l’amore o giocando (attività che si suppone siano piacevoli), ma siamo così abituati a “non essere lì con la testa” ed a cambiare meccanicamente scenario dopo un breve tempo, che il nostro pensiero va automaticamente altrove. Ciò significa non solo la perdita della capacità di essere “qui e ora” e conseguentemente di assaporare ciò che si sta vivendo, ma anche la perdita della nostra libertà: il protagonista della vignetta è vittima e schiavo della sua ansia ossessiva di cambiamento e “distrazione mentale”.
Il secondo pericolo è che l’acquisizione di un atteggiamento per cui diventiamo incapaci di concentrarci su quello che stiamo facendo, ci priva della possibilità di modificarlo e migliorarlo, ossia di essere parte attiva della realtà. Sia essa una relazione interpersonale o professionale, una scelta di vita, la maniera con cui è amministrata la nostra città o anche una semplice conversazione, appena la realtà che stiamo vivendo presenta una minima difficoltà, proiettiamo la nostra mente o anche il nostro corpo da un’altra parte. Ora, dato che quasi nessuno e niente è perfetto, ogni relazione ed ogni situazione sono associate a qualche tipo di problema, piccolo o grande che sia. Ogni contesto e circostanza richiede la nostra “partecipazione” e non la nostra assenza emozionale e fisica. “Utilizzare il telecomando” o “passare da una finestra all’altra” nella vita reale si può fare, ma è il miglior presupposto per non raggiungere mai un obiettivo e non essere mai soddisfatti.
Incontrarsi con l’”altro”, inteso in senso lato come il mondo che ci circonda, è spesso faticoso. Se la nostra relazione di coppia mostra qualche segno di stanchezza, se l’ambiente di lavoro è poco stimolante, se i nostri amici non collaborano come vorremmo ad un certo progetto, se la politica e la società del nostro Paese sono deprimenti, la soluzione più semplice può essere immediatamente trasportarsi “altrove”, come facciamo con un click sul telecomando o sul mouse, lasciando le cose così come stanno. Ossia in altre parole: scappare, svicolare, abbandonare il campo, non affrontare le difficoltà, rinunciando a lottare e quindi alla possibilità di incidere sulla realtà con l’intento di migliorarla.
“Verranno un po’ di amici a guardare gli schermi dei loro cellulari”
Anche se i contesti sono differenti, i meccanismi mentali sono gli stessi: così come ad una cena, preferiamoevitare di partecipare ad una discussione noiosa a tavola, mettendoci a smessaggiare un amico con Whatsup o dando un’occhiata a Facebook, così, di fronte ad una difficoltà al lavoro, invece di adoperarci di affrontarla con tutte le nostre energie, scegliamo di lasciar marcire le cose, fare il minimo del nostro dovere e costruirci un “mondo alternativo”, magari fatto semplicemente di distrazioni sterili e “masturbatorie”.
Lottare ed “esserci” non significa necessariamente dover accettare pedissequamente le cose così come stanno: significa però affrontare le situazioni che la vita ci pone quotidianamente di fronte, che quasi sempre ci presentano difficoltà e raramente novità eccitanti. Poi, dopo aver lottato e partecipato, si può anche scegliere di cambiare lavoro, cambiare partner, cambiare amici o alzarsi da tavola perché la cena è davvero insopportabile. Ma “cambiare canale” ogni volta che la pendenza della strada sale solo un po’, è un atteggiamento che fa male a noi, al prossimo e alla comunità che ci circonda, qualsiasi essa sia. Lo “zapping” nel mondo reale, di fronte alle sfide personali e collettive, impedisce innanzitutto di gustarsi la vita e inoltre ci rende schiavi della nostra incapacità di lottare, privandoci quindi della libertà di prendere in mano la nostra esistenza. Perché, come diceva qualcuno: libertà è partecipazione…

venerdì 3 ottobre 2014

Fare soldi attraverso INTERNET


Ormai credo di essere stato abbastanza chiaro: tutti quei metodi miracolosi che promettono guadagni di migliaia di euro al mese attraverso Internet sono delle truffe, eppure continuo a ricevere molti messaggi di amici che mi chiedono come fare soldi su Internet. Vorrà dire che tornerò ancora una volta sull’argomento cercando di essere quanto più chiaro possibile.
Tranne pochi casi, quelli in cui si riesce a mettere in piedi una vera e propria attività, è impossibile guadagnare bene su Internet. Esistono però dei servizi online che consentono di effettuare piccoli lavori o vendere oggetti e arrotondare lo stipendio senza troppa fatica. Vediamo quali sono.
Se vai alla ricerca di soluzioni che ti consentano di mettere rapidamente qualche soldo in cassa, puoi provare in prima persona come fare soldi vendendo oggetti su Internet. Ci sono vari modi per farlo, sta a te scegliere quello migliore secondo le tue esigenze e il pubblico al quale intendi rivolgerti.
In prima analisi, per quanto possa apparire scontato, ti consiglio di rivolgerti ad eBay che è ancora oggi il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono vendere i propri oggetti online con la formula dell’asta o della vendita diretta. Se può interessarti, ho preparato anche delle guide sucome vendere su eBay (per pubblicare classiche aste o vendite a prezzo fisso) e su come inserire un annuncio su eBay (per inserire un’inserzione locale su eBay Annunci). Un altro sito dedicato agli annunci locali, ristretti cioè a determinate aree geografiche, che ti consiglio di provare è Subito.it.
Un’altra strada che si può percorrere per vendere online – anche se un po’ più complessa rispetto a quelle appena menzionate – è aprire un proprio store e promuoverlo sui social network, primo fra tutti Facebook. Ti ho spiegato passo dopo passo come fare nella mia guida su come utilizzare Facebook per vendere.
Dopo aver visto come fare soldi vendendo oggetti usati o altra merce attraverso un proprio negozio digitale, ecco qualche servizio online che permette di arrotondare lo stipendio grazie alle proprie conoscenze e alle proprie abilità.
Se ti senti particolarmente ferrato su un determinato argomento (es. giardinaggio, informatica, animali, maternità ecc.) e ti piace scrivere, potresti iscriverti a O2Oche permette di pubblicare dei tutorial su vari siti Internet tematici ricevendo in cambio dei piccoli compensi legati al numero di voti dati dal pubblico agli articoli. Il compenso medio è di 2,1 euro per guida. Per cominciare a pubblicare i tuoi contenuti, registrati al sito cliccando sulla voce Iscriviti collocata in alto a destra e individua l’argomento su cui puntare fra quelli elencati in fondo alla pagina.
Il sito Cinquee consente invece di puntare su aspetti più pratici legati alle proprie abilità e di guadagnare 5 euro per svolgere un qualsiasi lavoro. Il funzionamento del servizio è semplice: ci si iscrive ad esso (cliccando sulla voce Registraticollocata in alto a destra),  si inserisce un annuncio relativo al lavoro che si è disposti a fare per 5 euro e si aspetta che i clienti rispondano. Non ci sono vincoli particolari ai lavori per i quali offrirsi, ci si può proporre per creare siti Web, scrivere articoli, recensioni, realizzare banner, correggere foto, aggiustare PC e molto altro ancora. Prendi spunto dagli annunci presenti in home per farti un’idea più precisa del tutto.
Ci sono ancora altri modi per guadagnare online grazie alle proprie abilità. Se sei un artigiano o comunque ti piace realizzare oggetti a mano, siano essi pupazzi di pezza, collane, orecchini o oggetti di arredamento per la casa, puoi iscriverti alsito Internet Etsy (cliccando prima sulla voce Accedi collocata in alto a destra e poi su Vuoi aprire il tuo account) e commercializzarli in tutto il mondo attraverso quest’ultimo.
Se invece sei un aspirante scrittore, puoi tentare la strada del successo (e quindi del ritorno economico) pubblicando i tuoi libri su servizi come Lulu e Amazon. Ti ho spiegato dettagliatamente come utilizzarli nelle mie guide su come pubblicare un libro su Amazon Italia e come pubblicare un libro gratis.


Ritieni di avere l’idea giusta per creare un blog o un sito Internet di successo? Allora mettiti in gioco e prova a fare soldi trasformando il tuo progetto in qualcosa di concreto. Se non sai da dove iniziare, prova a dare un’occhiata ai miei articoli su come creare un sito professionale e come creare un blog con WordPress e segui le indicazioni contenuti in essi.
Inoltre, scopri come avere tanti “mi piace” su una pagina e come pubblicizzare un sito al meglio per aumentare la visibilità del tuo sito/blog presso gli utenti.

lunedì 29 settembre 2014

"Attenti all'alimentazione innesca i tumori più del fumo"

La lezione del direttore dell'Ieo agli studenti della Sapienza: "La prevenzione riduce i decessi più della medicina e comincia a tavola". I dati sul cancro al colon dimostrano che è quasi  inesistente nei paesi a dieta priva di carne. I consigli sui cibi "protettivi" 

ROMA - La prevenzione fa più delle medicine nella lotta contro il cancro. Ne è convinto Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, intervenendo a un incontro del ciclo "Vivere in salute promosso dall'università La Sapienza di Roma. Il primo luogo nel quale fare prevenzione, secondo Veronesi, è la tavola, perché l'alimentazione è responsabile del maggior numero di neoplasie nel mondo, superando anche il fumo.

Numeri alla mano, l'oncologo ha spiegato che a innescare il tumore sono nel 35% dei casi le cattive abitudini alimentari; seguono il tabacco (30%), le infezioni virali (10%), i fattori riproduttivi (7%), l'attività lavorativa e l'inquinamento (4%). "Ciò di cui ci nutriamo - ha sottolineato Veronesi, parlando agli studenti - è un elemento fondamentale per la nostra vita. Alimentarsi vuol dire scegliere e questa scelta può essere importantissima per preservarci da diverse malattie, a partire dai tumori. Il 35% di questi - ha ribadito - è dovuto a ciò che mangiamo, che può agire indisturbato sui nostri organi".

A sostegno della sua tesi, Veronesi ha mostrato ad esempio due slide che rappresentano la diffusione del tumore al colon nel pianeta e dalle quali emerge che questo tipo di neoplasia "è rarissima nei Paesi dove non si mangia carne", al contrario di quelli in cui raramente la carne manca a tavola. Frutta e verdura, al contrario, sono alimenti "protettivi": "Più alto è il loro consumo - ha ricordato Veronesi - più diminuisce il rischio" di insorgenza di un tumore perché in essi è presente "un'armata di molecole antitumorali".

Per proteggersi, dunque, l'oncologo ha indicato una serie di prodotti comuni quali "fragole, tè verde, aglio, verza, broccoli e pomodori" ed altri di importazione quali la curcuma, "presente ad esempio nel curry": "Nell'isola di Okinawa - ha detto Umberto Veronesi - , dove la curcuma viene consumata quotidianamente, c'è una presenza di ultracentenari che supera del 10-15% quella degli altri Paesi nel mondo". Alcuni cibi, ha aggiunto, formano una pericolosa "complicità" con il fumo: studi recenti avrebbero rilevato una correlazione tra il consumo di carne, fumo e tumore del polmone.

lunedì 25 agosto 2014

L'AUTO DI GOOGLE CHE GUIDA ANCHE SENZA CONDUCENTE



L’auto senza conducente di Google si prepara ad affrontare percorsi urbani potenzialmente pieni di insidie: pedoni, altre auto, vetture in doppia fila, biciclette. I progressi della «self-driving car» del colosso californiano - finora testata su autostrada - sono mostrati in un video che l’azienda ha pubblicato oggi sul suo blog .  

Nel filmato si vede l’auto che si guida da sola nell’impresa di percorrere strade nell’area di Mountain View, California, dove ha sede il gigante di internet. 
Si tratta di un notevole passo in avanti, spiega Google, perché guidare in un contesto urbano, magari congestionato dal traffico, è molto più complesso che portare l’auto su un rettilineo. Ci sono «centinaia di oggetti diversi che si muovono», scrive Chris Urmson, direttore del progetto della «self-driving car». Per questo, aggiunge, «abbiamo migliorato il nostro software in modo che possa individuare contemporaneamente questi oggetti, tra i quali pedoni, autobus, gesti a mo´ di segnale fatti dai ciclisti, e altro. 



Nel video pubblicato online l’auto percorre le strade nei dintorni del Googleplex, la sede del colosso californiano. «Abbiamo ancora tanti problemi da risolvere - prosegue Urmson -, compreso quello di insegnare all’auto a guidare ancora più strade a Mountain View prima di affrontare un’altra città. Tuttavia migliaia di situazioni sulle strade urbane che ci avrebbero reso dubbiosi fino a due anni fa oggi possono essere `navigati´ in autonomia dalla vettura». 

L’auto senza conducente di Google finora ha registrato circa 700mila miglia. 
(Ansa)  

Con più' figli si pagheranno meno tasse !!!!



 - Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha recentemente ammesso che gli 80 euro "dati a un single hanno un impatto diverso rispetto a un padre di famiglia monoreddito con 4 figli. Dobbiamo porci il problema. L’Italia non può permettersi il lusso di trattare male chi ha figli".  Nel Piano del Governo per il 2015, infatti, Palazzo Chigi sta vagliando la possibilità di correggere il bonus introducendo il cosiddettoquoziente familiare, alzando la soglia massima di reddito per le famiglie numerose. La modifica dovrebbe essere introdotta con la legge di Stabilità, da approvare a ottobre.
Attualmente, risorse per nuovi interventi a favore delle famiglie sembrano una chimera (le risorse dovrebbero arrivare dai tagli alla spesa pubblica), le casse dello Stato e gli impegni di bilancio sono già stati messi a dura prova e solo per dare gli 80 euro si sta raschiando il fondo del barile.
Eventuali novità potranno essere introdotte nell'ambito di un più ampio disegno di revisione del sistema fiscale, ma intanto se il modello per applicare lo sconto Irpef riuscirà a contemplare davvero il quoziente famigliare, non sarà una rivoluzione maun dettaglio significativo verso un principio di fiscalità più equa.

COS'E' E COME FUNZIONA IL QUOZIENTE FAMILIARE
Si tratta di un sistema di imposizione fiscale che tiene conto dei carichi familiari. In pratica è un metodo di calcolo, adottato per esempio dalla Francia, che modula l'applicazione dell'imposta sul reddito all'insieme dei redditi dei membri della "famiglia fiscale", composta dal contribuente, dal coniuge, dai suoi figli minorenni e dalle persone invalide conviventi. 
Diversamente da quanto è in vigore attualmente in Italia, dove la tassazione ha una base individual (Irpef), che, a parità di reddito, penalizza le famiglie monoreddito equelle con figli a carico. 
Cosa peraltro oggetto di critiche anche in alcune sentenze della Corte Costituzionale poiché contravviene al principio di equità fiscale previsto dalla Costituzione.
L'applicazione concreta del quoziente familiare, secondo il modello francese passa attraverso le seguenti operazioni:
1) determinazione delle quote che spettano a ciascun contribuente: lo sposato, il celibe, il divorziato e il vedovo (per ogni tipologia di contribuente occorre poi considerare le persone che sono a suo carico);
          2) divisione del reddito complessivo per il numero di quote;
          3) calcolo dell'imposta dovuta sul quoziente familiare;
          4) moltiplicazione dell'imposta dovuta per ogni quota per il numero delle quote stesse.
Non sarebbe la prima volta che si cerca di introdurre il modello del Quoziente famigliare nel nostro sistema fiscale. Una proposta di legge a riguardo era già stata depositata alla Camera nel 2009, in cui si spiega: 
"Tale misura è chiaramente una misura tesa a sostenere la famiglia. In sostanza, a parità di reddito familiare, l'imposta deve decrescere all'aumentare dei componenti e questo viene ottenuto riducendo la progressività dell'imposizione al crescere dei componenti la famiglia. Le aliquote progressive non vengono infatti applicate sul reddito familiare, ma sul reddito medio pro-capite.
Un sistema fiscale così rinnovato "a misura di famiglia" si baserà non solo sull'equità verticale, ma anche su quella orizzontale, dal momento che, a parità di reddito, chi ha figli da mantenere non deve pagare la stessa quota di tasse di chi non ne ha. Il reddito imponibile di un capofamiglia sarà calcolato non solo in forza del reddito percepito, ma anche in base al numero dei componenti della famiglia a carico dello stesso. Si va dunque nella direzione del commisurare il sistema di deduzioni dal reddito percepito al reale costo di mantenimento di ogni membro a carico della famiglia, vale a dire del collegare la tassazione all'effettiva capacità contributiva del nucleo familiare". 
Che sia la volta buona?

domenica 20 aprile 2014

Recuperare gli SMS cancellati !!!!

                            



Come recuperare SMS cancellati

Ti è mai capitato di cancellare per sbaglio un SMS dal tuo telefonino? Certo, capita a tutti, nessuno è perfetto. Ma quando questo piccolo inconveniente capita con i messaggini “sbagliati”, quelli che contengono delle informazioni importanti o hanno un particolare valore affettivo, può trasformarsi in una vera e propria tragedia.
Ecco il motivo per il quale oggi voglio spiegarti come recuperare SMS cancellati su vari sistemi operativi e modelli di smartphone. Sia chiaro, l’operazione non è sempre possibile ma tentare non nuoce, quindi rimboccati le maniche, agguanta il telefonino e prova a recuperare i tuoi messaggini seguendo le “dritte” che sto per darti.
Se vuoi scoprire come recuperare SMS cancellati ed utilizzi uno smartphone equipaggiato con Android, la cosa più saggia ed efficace che puoi fare è prevenire la cancellazione accidentale dei messaggini facendone delle copie di backup. Per aiutarti in questo scopo, ti consiglio di usare SMS Backup & Restore, un’ottima “app” gratuita per Android che permette di creare copie di sicurezza e ripristinare SMS in maniera estremamente facile e veloce.

Restore e clicca sul pulsante INSTALLA due volte consecutive per installare l’applicazione sul tuo telefonino. Ad operazione completata, avvia l’applicazione tramite la sua icona comparsa nel menu di Android e sfiora il pulsante Backup per creare una copia di backup di tutti gli SMS salvati sul telefonino (dovrai assegnare un nome all’archivio da creare).
Dopo aver effettuato il backup, potrai ripristinare tutti i tuoi SMS sullo smartphone semplicemente sfiorando il pulsante Ripristina, mettendo il segno di spunta accanto al file di backup da ripristinare e premendo il pulsante OK due volte consecutive. Se non vuoi ripristinare tutti i messaggi ma solo quelli ricevuti e inviati a partire da un determinato giorno, metti il segno di spunta accanto alla voceRipristina solo i messaggi ricevuti/inviati dal e specifica la data desiderata nei menu sottostanti.



Anche gli utenti iPhone possono recuperare i messaggi cancellati dal proprio telefonino, basta sfruttare i backup di iTunes salvati sul PC (leggi come collegare iPhone a iTunes per saperne di più). In questo senso, ci sono due strade che è possibile percorrere: la prima consiste nel ripristinare iPhone selezionando uno dei backup salvati sul computer, l’altra invece consente di estrapolare il testo degli SMS dai file di iTunes senza “toccare” l’iPhone.
Se sei interessato a questa seconda opzione, devi individuare il file di iTunes in cui è contenuto il testo degli SMS salvati sul computer. Per fare ciò, devi recarti in uno dei seguenti percorsi:
  • Se utilizzi Windows 8, Windows 7 o Vista: C:Users > [tuo nome utente] > AppData > Roaming > Apple Computer > MobileSync > Backup > [Cartella del backup da cui estrarre gli SMS].
  • Se utilizzi Windows XP: C:Documents & Settings > [tuo nome utente] > Application Data > Apple Computer > MobileSync > Backup > [Cartella del backup da cui estrarre gli SMS].
  • Se utilizzi un Mac: User > Library > Application Support > MobileSync > Backup > [Cartella del backup da cui estrarre gli SMS].
A questo punto, cerca un file il cui nome inizia con 3d (es.3d0d7e5fb2ce288813306e4d4636395e047a3d28) e copialo sul desktop. Dopodiché collegati al sito Internet iPhone SMS, clicca sul pulsante Scegli file/Sfoglia e seleziona il file del backup di iTunes che hai appena copiato sul desktop.
Metti quindi il segno di spunta accanto al formato di file in cui vuoi leggere il testo dei messaggi (MS ExcelHTML o PDF) e clicca sul pulsante Submit per scaricare un documento con tutte le conversazioni estrapolate dai tuoi backup di iTunes organizzate per numero.
Se utilizzi un telefono Nokia con sistema operativo Symbian e vuoi recuperare SMS cancellati dal tuo smartphone, devi sapere che esiste una procedura un po’ lunghetta ma spesso fruttuosa per recuperare i messaggini eliminati per sbaglio. Questa tecnica sfrutta un “difetto” di Symbian, che dopo la cancellazione di un SMS o un MMS in realtà lascerebbe tutti i messaggi in un’area nascosta della memoria.
Per portare a termine il recupero dei messaggi cancellati dai dispositivi Nokia, devi installare la Nokia PC Suite e il programma gratuito CygWin sul tuo PC. Dopo aver installato i software, collega il tuo telefonino al computer e segui pedissequamente la procedura descritta in questo documento realizzato da Davide Del Vecchio (lo scopritore di questo trucchetto per il recupero degli SMS).

mercoledì 8 gennaio 2014

whooming ti fa scoprire chi chiama con numero privato o anonimo ...

                                 



Qualche tempo fa, ti ho spiegato come scoprire chi ci chiama con numero privato o anonimo mediante un servizio denominato Override, il quale è molto utile ma ha una durata limitata a soli 15 giorni e, soprattutto, costa oltre 30 euro. Adesso però esiste una soluzione alternativa, totalmente gratuita, che puoi attivare in pochi click direttamente dal tuo computer. Si chiama Whooming.
Whooming permette di scoprire i numeri privati e anonimi usando la tecnica della deviazione di chiamata. Creando un account gratuito sul servizio ed attivando, sul tuo cellulare, la deviazione di chiamata verso un numero che ti verrà fornito al termine della registrazione, potrai ricevere delle email con i veri numeri di telefono di chi ti chiama con l’anonimo. Funziona con tutti i modelli di telefono e i gestori. Ecco come scoprire il numero privato utilizzandolo.
Nulla è facile come scoprire il numero privato con Whooming. Tutto quello che devi fare è collegarti alla pagina iniziale del servizio e cliccare prima sul pulsanteAccedi collocato in alto a destra e poi su Attiva subito, è GRATIS!. Compila quindi il modulo che ti viene proposto, digitando il tuo indirizzo email, il tuo numero di cellulare (o telefono fisso) e la password che vuoi usare per accedere al servizio, immetti il codice captcha di verifica nell’apposito campo e clicca sul pulsante Crea il mio account per proseguire.
Nella pagina che si apre, ti viene chiesto di inserire un codice di conferma ricevuto via email. Accedi quindi alla tua casella di posta elettronica, apri il messaggio ricevuto da Whooming e digita nel campo Codice di validazione del sito il codice di verifica che ti è stato inviato. Dopodiché clicca sul pulsante Valida e potrai andare avanti con la procedura.
Verrai reindirizzato su una pagina con al centro un conto alla rovescia di 180 secondi. Utilizza il cellulare che hai indicato durante la registrazione a Whooming per fare uno squillo al numero indicato (0694802015) prima che il countdown giunga al termine e fai click prima su Conferma e poi su Chiudi per convalidare il tuo account.
Ora devi abilitare la deviazione delle chiamate sul tuo telefonino e impostare tutto in modo tale che le chiamate rifiutate vengano dirottate sul numero di Whooming. Se hai letto la mia guida su come deviare le chiamate dovresti già sapere come si fa, in ogni caso basta effettuare una telefonata al numero del servizio usando questi caratteri speciali:
  • **67*0694802015# se sei cliente TIM, Vodafone o Wind
  • **67*0694802015*11# se sei cliente 3
  • *22*0694802015# se vuoi attivare la deviazione delle chiamate su rete fissa

Missione compiuta! Da adesso, ogni qual volta riceverai una chiamata da un numero privato o sconosciuto, non dovrai far altro che rifiutare la telefonata e, nel giro di pochi secondi, riceverai una email da parte di Whooming con indicato il numero reale di chi ha provato a contattarti. L’email verrà inviata all’indirizzo di posta elettronica che hai indicato durante la registrazione al servizio, quindi scoprire il numero privato di chi ti ha contattato sarà un giochetto!
Al momento in cui scrivo questa guida, Whooming è completamente gratuito. I suoi sviluppatori stanno facendo di tutto per farlo rimanere tale ma non è escluso passato il periodo di pre-lancio possa diventare parzialmente o totalmente a pagamento. In ogni caso, puoi controllare lo stato del tuo account da questa pagina.
Per disattivare il trasferimento di chiamata verso Whooming, digita il codice ##002#sul tuo telefonino ed effettua una chiamata verso quest’ultimo. Visualizzerai un messaggio che ti avvertirà della disattivazione del servizio.

venerdì 3 gennaio 2014

Saldi : ecco alcune regole antifregature !!!!!

   


                    










                            

Tempo di saldi e di vendite a prezzo scontato. Gli sconti sono iniziati giovedì in Basilicata e Campania. E, da sabato 4 gennaio riguarderanno tutta Italia (il calendario). Per fare dei buoni acquisti e non prendere fregature Altroconsumo ha stilato alcuni semplici consigli.

Confrontare il cartellino del prezzo vecchio con quello ribassato: per qualsiasi dubbio sulla percentuale di sconto o il prezzo, chiedere chiarimenti al negoziante.

. Controllare che i capi siano in buone condizioni. Se il difetto viene fuori dopo l'acquisto, è possibile chiedere la risoluzione del contratto: il negoziante deve restituire l'importo pagato oppure ridurre il prezzo. È importante conservare lo scontrino.

Provare sempre i vestiti: il rischio è di non poterlo cambiare. Infatti il cambio è a discrezione del commerciante. Per questo è importante chiedere sempre se è consentito il cambio e quanti giorni ci sono a disposizione per farlo.

. Ricordare che i prezzi esposti vincolano il venditore: se alla cassa viene praticato un prezzo o uno sconto diverso da quello indicato, bisogna farlo notare al negoziante e in caso di problemi, far intervenire la polizia municipale.

. Un negoziante convenzionato con una carta di credito è tenuto ad accettarla sempre, anche in periodo di saldi, e a non aumentare i prezzi per pagamenti effettuati con la carta.

Attenzione ai pagamenti effettuati con la carta revolving, perché i tassi applicati possono superare il 20%. Questo strumento di pagamento può essere conveniente nel solo caso di rimborso del capitale in tempi brevissimi, vale a dire pochi mesi.

. Per evitare confusione e acquisti non desiderati, la merce venduta in saldo deve essere esposta separatamente da quella non scontata: fare una denuncia alla polizia municipale se questa regola non viene rispettata.